Un Requiem per Tartini
La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria non è certo tra i luoghi più noti di Padova, ma per gli appassionati della grande musica classica non è un luogo come un altro.
Vi è sepolto infatti, in una tomba sotto il pavimento a destra dell'altare, Giuseppe Tartini, uno dei più grandi violinisti del '700 - e forse di tutti i tempi. Senza dubbio è il musicista padovano che più ha contribuito alla grande avventura della storia della musica occidentale.
C'è infatti un grande arco musicale che da Venezia porta a Vienna e che vede nel classicismo Viennese il completamento e l'evoluzione della grande scuola veneta del '700, ovvero di Tartini, Vivaldi, Albinoni, Caldara e molti altri.
Da questo legame profondo nasce l'idea di omaggiare Tartini eseguendo nel luogo dove egli riposa il più grande capolavoro di Mozart, il suo ultimo capolavoro, il famoso requiem KV 626.
Questa idea vuole essere il punto di partenza di un percorso. Come Tartini ha portato il nome di Padova in tutta Europa, così i giovani professionisti della Bottega Tartiniana hanno un'ambizione: proponendo la grande musica veneta del '700 in una veste nuova, viva, colorata ma rispettosa del testo e dello stile che la rende così amata da tutti, vogliono portare nelle sale da concerto europee il nome e la qualità di questa splendida città.
I progetti in cantiere sono vari e vivaci, a partire da una incisione di brani di Tartini mai finora registrati, per continuare con l'esecuzione della musica di una grande allieva del maestro, Maddalena Sirmen, virtuosa del livello dei più grandi al suo tempo e che merita di essere riascoltata e riscoperta.
Si tratta di un progetto che segue il successo dei due eventi Magnificat organizzati l'autunno scorso in occasione della festa di Santa Caterina (patrona dell'Università di Padova) dal Centro Universitario Padovano retto da don Roberto Ravazzolo.
I concerti autunnali sono stati realizzati con i contributi dell’Università patavina, del Comune di Padova e di mecenati privati, ma questo evento, Un Requiem per Tartini, vuole essere un appello anche alle realtà economiche della città.
C'è un tesoro, la musica veneta del Settecento, di cui Padova possiede a buon diritto una parte importante. Un tesoro che per brillare ha bisogno della vita e della dedizione che la Bottega Tartiniana e il coro Iris Ensemble hanno dimostrato di saper dare. Un tesoro con potenzialità di ritorno d’immagine che non sfuggono a chi le sa valutare, che merita di essere mostrato alla città e all'Europa e che trova in una commemorazione fatta in un luogo simbolico con un brano intenso e potente come il requiem di Mozart la prima occasione per essere presentato al pubblico.